In una città dove tutti chiacchierano troppo, dove ti raccontano qualunque cosa senza neanche bisogno di fare le domande giuste, e mantenere un segreto è praticamente impossibile, della cricca affaristico-criminale cresciuta sulle ceneri della Banda della Magliana, ufficialmente, nessuno sapeva niente.
Di certo, non s’erano accorti di nulla i giornalini della stampa reazionaria, con fascistume aggregato al seguito, che per mesi si sono concentrati con maniacale dedizione alle soste della panda del sindaco Ignazio Marino sul sacro parcheggio del Senato. In alternativa, c’erano sempre le proteste dei ‘cittadini’ contro la nuova gestione dei centri immigrazione e dei campi rom, su cui le trasmissioni nazional-populiste di Formigli-Paragone avevano montato sopra un vero e proprio set a puntate. E s’è visto poi chi c’era dietro la “rivolta spontanea” e quali interessi ci girano attorno…
Il letargo è durato finché la sonnacchiosa magistratura romana, col nuovo corso inaugurato dal procuratore Pignatone, non…
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